giovedì 31 gennaio 2013

La Nebbia signori, la nebbia...






Chi è nato e vissuto a Roma come me non ha idea di cosa voglia dire veramente nebbia, per gli abitanti del nord Italia è tutto un po' più chiaro, ma solo a Venezia si può percepirne la vera bellezza.
“La solidità della nebbia” del Signor Russoli esprime molto meglio di me quello stato d'animo che regala questo fenomeno atmosferico; nel quadro in un fitto strato di nebbia si mescolano i contorni di Milano, un tramonto nel deserto e sagome di soldati, ricordi e realtà diventano sinonimi quando non riesci più a vedere ad un palmo del tuo naso.
E così muoversi nella nebbia diventa un'esperienza totale e solo nostra, i passanti sono ombre dal volto appena accennato e anche noi rimaniamo nascosti, passeggiando tra forme che possiamo solo interpretare e che quindi diventano visibili e immaginate nello stesso momento.
Se arrivate a Venezia e avete la fortuna di trovare la nebbia, lasciate perdere le destinazioni, le visite e i piani, limitatevi a camminare. Vi accorgerete presto dell'attenzione con cui ci si aggrappa al dettaglio: i lampioni, i pozzi e i muri delle chiese ci si presentano davanti completamente nuovi, puri e isolati dal contesto come simboli di uno strano sogno.
Insieme al suo bianco accecante la nebbia ci porta il silenzio allora, come se fossimo ciechi, il nostro udito si acuisce: sentiamo l'acqua che sfiora le rive dei canali, il beccheggiare delle chiglie delle barche, il lento passaggio di un vaporetto, i suoni di campane provenienti da da campanili senza testa.
Una raccomandazione: non temete ciò che non riuscirete a vedere, imparate a scoprire e ricordatevi che vi trovate nell'unico posto dove si può trascurare il presente, approfittatene per perdervi in ricordi che non avete mai vissuto.
Muovetevi verso il sestriere di Castello, le due colonne del Barattieri, che segnavano l'ingresso della piazza per chi arrivava dalla laguna, vi sembreranno una porta su un bianco nulla forse sgranerete gli occhi sorridendo increduli perchè non riuscirete a vedere proprio niente, ma non vi preoccupate, tutti nella nebbia abbiamo espressioni un po' stupide.
La nebbia a Venezia ci invita ad un ballo di cui impariamo i passi con lentezza e la cui musica cambia ogni istante.
CONTROINDICAZIONI: passeggiare nella nebbia rende insolitamente malinconici e pensosi, se il problema persiste entrare in un'osteria con meno indicazioni del “menù del giorno” possibili, bersi un'ombra e ascoltare il borbottio dei “veciotti”. Il “ Nebbia state of mind” dovrebbe passare dopo pochi minuti.



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