Chi è nato e vissuto a Roma come me
non ha idea di cosa voglia dire veramente nebbia, per gli abitanti
del nord Italia è tutto un po' più chiaro, ma solo a Venezia si può percepirne la vera bellezza.
“La solidità della nebbia” del
Signor Russoli esprime molto meglio di me quello stato d'animo che
regala questo fenomeno atmosferico; nel quadro in un fitto strato di
nebbia si mescolano i contorni di Milano, un tramonto nel deserto e
sagome di soldati, ricordi e realtà diventano sinonimi quando non
riesci più a vedere ad un palmo del tuo naso.
E così muoversi nella nebbia diventa
un'esperienza totale e solo nostra, i passanti sono ombre dal volto
appena accennato e anche noi rimaniamo nascosti, passeggiando tra
forme che possiamo solo interpretare e che quindi diventano visibili
e immaginate nello stesso momento.
Se arrivate a Venezia e avete la
fortuna di trovare la nebbia, lasciate perdere le destinazioni, le
visite e i piani, limitatevi a camminare. Vi accorgerete presto
dell'attenzione con cui ci si aggrappa al dettaglio: i lampioni, i
pozzi e i muri delle chiese ci si presentano davanti completamente
nuovi, puri e isolati dal contesto come simboli di uno strano sogno.
Insieme al suo bianco accecante la
nebbia ci porta il silenzio allora, come se fossimo ciechi, il nostro udito
si acuisce: sentiamo l'acqua che sfiora le rive dei canali, il beccheggiare delle
chiglie delle barche, il lento passaggio di un vaporetto, i suoni di
campane provenienti da da campanili senza testa.
Una raccomandazione: non
temete ciò che non riuscirete a vedere, imparate a scoprire e
ricordatevi che vi trovate nell'unico posto dove si può trascurare
il presente, approfittatene per perdervi in ricordi che non avete mai vissuto.
Muovetevi verso il sestriere di
Castello, le due colonne del Barattieri, che segnavano l'ingresso
della piazza per chi arrivava dalla laguna, vi sembreranno una porta
su un bianco nulla forse sgranerete gli occhi sorridendo increduli perchè non
riuscirete a vedere proprio niente, ma non vi preoccupate, tutti nella
nebbia abbiamo espressioni un po' stupide.
La nebbia a Venezia ci invita ad un ballo di cui impariamo i passi con lentezza e la cui musica cambia ogni istante.
CONTROINDICAZIONI: passeggiare nella
nebbia rende insolitamente malinconici e pensosi, se il problema
persiste entrare in un'osteria con meno indicazioni del “menù del
giorno” possibili, bersi un'ombra e ascoltare il borbottio dei
“veciotti”. Il “ Nebbia state of mind” dovrebbe passare dopo
pochi minuti.
Nessun commento:
Posta un commento